venerdì 26 aprile 2013

Parte Prima : Telemachia

Come da titolo oggi mi occuperò della famosa Telemachia di Joyce. Dopo aver dato il nome "Ulisse" alla sua opera, Joyce, sulle orme di Omero, decide di dividere lo scritto in 3 parti, ognuna delle quali ha un suo protagonista. Tralasciando, per ora, la figura principale di tutta l'opera, ovvero Leopold Bloom (l'Ulisse), ci concentreremo sulla figura e sulla storia di Stephen Dedalus che incarna, in questo scritto del '900, il personaggio di Telemaco. Potrà risultare ora più chiaro il perchè il primo "capitolo" dell'opera dell'Irlandese sia chiamato Telemachia.
Nonostante Joyce usa la così detta "stream of consciousness tecnique", è possibile scorgere, nelle brevi parti narrative, come le tecnologie del 1904 influenzino la vita e sopratutto i ritmi della società.
Il mercato del latte
Uno degli esempi più banali è quello riguardante la compravendita del latte. Il fatto si svolge in un breve e indeterminato intervallo di tempo durante la colazione di Stephen con altri suoi commensali, ossia Mulligan e Haines. Il latte, all'epoca, veniva venduto porta a porta, molto probabilmente da chi aveva un allevamento. In questo particolare frangente, il latte viene venduto da una signora molto avanti con gli anni, insistentemente descritta da Joyce nelle sue forme, ormai cadenti, raggrinzite, non marce ma piene di bontà e cura. Sembra quasi che la signora diventi una trasfigurazione umana di ciò che vendeva, latte che viene definito dallo stesso Mulligan come "cibo buono" che è ben lontano da quello che guasta i denti e marcisce le budella. Il copione vuole che la vecchia si presenti alla porta della casa/torre avvertendo i commensali con un semplice "Il latte, signore". Dopo che Stephen (Kinch sulla bocca di Mulligan) prende il bricco, la signora chiede quanto latte volesse per poi poterlo versare attraverso un misurino. Finita l'operazione Mulligan è intento a saldare il conto del latte della settimana, solo che essendo anche lui vittima di un non prosperoso momento del Paese, non riesce a saldarlo interamente e così incita Kinch a riscuotere lo stipendio dalla scuola dove lavorava. Ringraziando la signora esce di casa augurando una buona giornata agli interlocutori.
Nell'arco di sole un paio di pagine Joyce ci regala un quadro storico davvero impressionante. Ci regala una abituale colazione novecentesca irlandese seguita da quello che era uno dei lavori dell'epoca. Il fatto che sia una signora a portare il latte a domicilio mi ha fatto subito pensare che all'epoca non c'erano grandi centri di distribuzione, come i supermercati, dove ognuno andava a comprare il necessario quando e come voleva. Allora si creava una sorta di pacato equilibrio, mantenuto e custodito da chi ne era parte, sia egli un venditore di latte, un maestro, un medico. Equilibrio mantenuto da delle costanti. Ad esempio Stephen, come Mulligan o Haines, sapeva che quella mattina, come tutte le altre, sarebbe arrivata la signora del latte, che avrebbe venduto la sua merce per poi sparire nella nebbia Dublinese. Una delle cose che però mi ha lasciato più perplesso, e che mai sarebbe accettata nella società odierna, è il fatto che Joyce non accenna mai a una qualsivoglia garanzia della venditrice. Nel pagare il conto, Mulligan chiede con serena e tranquilla fiducia alla signora ciò che lui ha consumato durante quella settimana. Già qui si percepisce il fatto che il bene (in questo caso il latte) non veniva subito pagato e poi consumato, ma il suo costo andava ad accumularsi assieme a quelli di altre quantità di quello stesso bene che veniva poi saldato quando il compratore avesse avuto disponibilità. Continuando, la signora non appena aveva versato il latte nel bricco di Kinch, fa per andarsene se non fosse stato per la domanda "ha portato il conto?" al quale risponde quasi inaspettatamente con "il conto, signore?". Mulligan cerca di pagarlo tutto, rimanendo però ancora con del debito nei confronti dell'anziana, che esce addirittura confortando Mulligan. Non vi da un profondissimo senso di umiltà? In un momento storico in cui mancano le tecnologie per poter garantire una sorta di stabilità tra un venditore e un compratore, questa stabilità poggia sulla la fiducia.
Continua...

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